Ho pensato di preparare questa guida sui filtri a densità neutra perché adoro la fotografia di paesaggio ed in particolare la tecnica di esposizione lunga. Grazie all’utilizzo di tempi lunghi, in alcuni casi si riesce a conferire dinamicità alle scene. Fino a qualche anno fa i filtri a densità neutra non erano molto diffusi, ma oggi vengono comunemente utilizzati da un numero di fotografi sempre maggiore.
Filtri A Densità Neutra
I filtri a densità neutra o neutral density (dall’inglese) o ND, sono dei filtri fotografici che consentono di aumentare il tempo di esposizione in fase di scatto o semplicemente di compensare zone con diversa esposizione (nel caso dei filtri ND graduati).
Nella maggior parte dei casi questi filtri vanno posizionati davanti la lente frontale, ma ci sono anche dei filtri che possono essere posizionati nella parte posteriore degli obiettivi.
I filtri ND possono essere circolari a vite oppure a lastra. Nel caso di filtri a lastra, è necessario un supporto portafiltri (dall’inglese holder) per poter montare i filtri davanti la lente. Anche se un paio di amici fotografi preferiscono utilizzare il nastro isolante nero anziché un portafiltri!
Inoltre possono essere interamente con la stessa densità, oppure possono essere graduati sia progressivamente che in maniera netta o anche con gradazione invertita (reverse, più adatti per albe e tramonti).
Intensità E Densità Dei Filtri
I filtri a densità neutra (ND) hanno questo nome perché filtrano la luce grazie ad una maggiore densità del filtro, questa densità però è di tipo neutrale, ossia non aggiunge (o almeno non dovrebbe aggiungere) dominanti cromatiche (in pratica non dovrebbe alterare i colori).
Esistono diverse filtri ND di diversa densità e comunemente vengono utilizzate tre diverse misure di riferimento:
- La densità vera e propria: solitamente un valore di 0.3 equivale ad uno stop di luce
- Il fattore moltiplicativo: esprime per quale fattore bisogna moltiplicare l’esposizione di base senza filtro per ottenere una foto esposta allo stesso modo
- Il numero di stop di luce
Purtroppo non sempre la densità è tarata a dovere (soprattutto per i filtri non rivestiti o non “multi coated”) ed i valori di riferimento possono offrire indicazioni non precisissime. Per questo è buona norma fare dei test appena si acquista un filtro per capire se la taratura è corretta o meno, soprattutto per quei filtri a densità molto elevate (sopra i 6 stop di luce).
Fino a qualche anno fa in rete si faceva molta fatica a trovare dei riferimenti validi sui filtri ND, oggi sicuramente non è più così perché si sono molto diffusi e se ne trovano sempre più modelli. L’idea di fare questa mini guida è nata proprio dalle difficoltà che incontrai qualche anno fa quando decisi di comprare il mio primo filtro ND… da quel momento per me si è aperto un nuovo mondo e ne ho testati di almeno 10 marchi diversi.
Cerchiamo di spiegare cos’è il fattore moltiplicativo che è associato praticamente a tutti i filtri ND.
La teoria fotografica spiega che gli f/stop (o più semplicemente stop) sono l’unità di misura convenzionale per misurare l’intensità di luce assorbita dal sensore/pellicola: partendo da un valore di riferimento, si definisce 1 stop di luce una quantità di luce doppia (o dimezzata, nel caso in cui volessimo ridurre la luce) rispetto al valore di partenza. Per ogni combinazione di variabili di base (tempo, diaframma, ISO) esistono delle regole per modificare i singoli valori in termini di f/stop.
Per ciascuna variabile la relazione è la seguente (chiedo scusa per chi conosce già alla perfezione queste regole, ma un ripasso per i meno esperti può essere utile):
- Diaframma: il concetto di f/stop è nato proprio dalla teoria matematica sul diaframma. Si tratta di una misura “adimensionale” ossia relativa/confrontabile che consente di misurare l’intensità di luce che arriva al sensore senza dipendere dalla lunghezza focale o dalla marca dell’obiettivo. Da questa formulazione matematica f/stop non è altro che il rapporto tra lunghezza focale ed il diametro di apertura del diaframma (da cui entra la luce). La regola vuole che gli f/stop si incrementino in termini di radice quadrata di 2. Per questo la sequenza di aperture di diaframma che corrispondono agli f/stop “interi” sono le seguenti (fino a f/22): 1, 1.4, 2, 2.8, 4, 5.6, 8, 11, 16, 22, ecc.
- ISO: i valori “interi” di ISO partono tendenzialmente da 100 (alcune macchine hanno anche 50) e raddoppiando si ottiene l’aumento di 1 f/stop equivalente. Così se stiamo scattando ad ISO 100 e vogliamo aumentare di 2 f/stop l’esposizione senza cambiare Tempo e Diaframma, dovremmo aumentare gli ISO a 400 (100 x 2 x 2). Questi sono i valori di riferimento “interi” di ISO fino a 12800: 50, 100, 200, 400, 800, 1600, 3200, 6400, 12800. Come vedete incrementano sempre raddoppiando.
- Tempo di esposizione: prendendo come riferimento 1sec (un secondo), l’equivalenza rispetto agli f/stop vale con la stessa regola degli ISO, ossia moltiplicando (o dividendo) per 2 si ottiene l’aumento (o la diminuzione) della quantità di luce equivalente ad un f/stop. Sempre per fare degli esempi, se stiamo scattando ad 1sec e vogliamo aumentare di 2 f/stop l’esposizione senza intervenire su ISO e Diaframma, dovrò cambiare il tempo di scatto a 4sec (1sec x 2 x 2). Viceversa, se volessi ridurre l’esposizione di 3 f/stop, dovrei scattare a 1sec/8 (1sec / 2 / 2 / 2).
Per comodità allego alcune tabelle di riferimento che ho preparato.
Tornando finalmente ai filtri ND (scusate ma era dovuto questo ripasso), la convenzione vuole che l’intensità dei filtri ND si misuri in termini di fattore moltiplicativo del tempo di esposizione. Per questo motivo troverete quasi sempre un numero di riferimento di questo tipo: ND8, ND64, ND1000. Come si usano questi numeri? Molto semplice… basta prendere come riferimento il tempo di scatto senza filtro per come volete esporre e moltiplicarlo per questo fattore. Così ad esempio, se avessimo un filtro ND8 e senza filtro il mio tempo di esposizione è 1sec, applicando il filtro il mio tempo diventerebbe 8sec. Perché usare questa metodologia di calcolo e non invece affidarsi all’esposimetro della nostra macchina? Semplice, perché all’aumentare della densità del filtro, o comunque al diminuire della luce, la macchina fa molta fatica a rilevare correttamente l’esposizione… è molto più veloce e affidabile usare questo tipo di calcolo (sempre che il vostro filtro ND sia tarato correttamente).
Ecco una lista dei fattori moltiplicativi dei filtri ND più comuni che si trovano in commercio:
- ND0.3 o ND2 (-1 f/stop): questo filtro è molto lieve, viene usato molto raramente. Per calcolare il tempo di scatto, basterà moltiplicare l’esposizione di base senza filtro per 2 (2^1 = 2).
- ND0.6 o ND4 (-2 f/stop): come il filtro precedente anche questo è piuttosto lieve e raramente usato. Per calcolare il tempo di scatto, basterà moltiplicare l’esposizione di base senza filtro per 4 (2^2 = 4).
- ND0.9 o ND8 (-3 f/stop): probabilmente i filtri ND8 sono tra i più comuni in commercio, perché sono un ottimo compromesso tra tempi, nitidezza e assenza di dominanti cromatiche. Questi filtri sono molto utilizzati nei crepuscoli o con cielo nuvoloso. Per calcolare il tempo di scatto, basterà moltiplicare l’esposizione di base senza filtro per 8 (2^3 = 8).
- ND1.2 o ND16 (-4 f/stop): intensità medio/bassa, filtro raramente utilizzato. Per calcolare il tempo di scatto, basterà moltiplicare l’esposizione di base senza filtro per 16 (2^4 = 16).
- ND1.8 o ND64 (-6 f/stop): filtro di intensità media, uno dei filtri più utilizzati da chi ama le esposizioni lunghe. Solitamente viene utilizzato a ridosso di alba o tramonto per avere esposizioni tra gli 8sec e i 2min (a seconda delle impostazioni). Per calcolare il tempo di scatto, basterà moltiplicare l’esposizione di base senza filtro per 64 (2^6 = 64).
- ND3.0 o ND1000 (-10 f/stop): il filtro probabilmente più amato da chi adora le esposizioni lunghe, perché consente di utilizzare tempi lunghi anche in pieno giorno. Assieme ai filtri ND8 e ND64, è uno dei filtri più diffusi e solitamente costituiscono (tutti e 3) il kit base per chi fa fotografia di paesaggio ed ha spesso bisogno di variare il tempo di esposizione senza compromettere diaframmi e ISO. Per calcolare il tempo di scatto, basterà moltiplicare l’esposizione di base senza filtro per 1024 (2^10 = 1024). Per comodità il fattore è stato arrotondato a 1000, ma il valore corretto è 1024.
I filtri ND si possono anche sovrapporre per moltiplicare l’effetto, per cui se ad esempio sovrapponessimo un filtro ND8 su un filtro ND4, otterremo l’equivalente di un filtro ND32 (8 x 4 = 32)… insomma, bisogna imparare a memoria le potenze del 2.
Varie tipologie di filtri
Filtro ND Circolare
Probabilmente i filtri ND di tipo circolare sono quelli più diffusi anche se recentemente i filtri a lastra stranno prendendo il sopravvento. I filtri di tipo circolare hanno una filettatura e si avvitano direttamente sulla parte frontale degli obiettivi. Per questo motivo è opportuno scegliere filtri che abbiano un diametro compatibile con le lenti a disposizione. Se si dispone di più lenti con diametri diversi, è consigliabile acquistare un sistema a lastre, oppure comprare i filtri circolari con il diametro della lente più grande e poi acquistare a parte degli adattatori per poterli montare anche sulle lenti più piccole.
Ecco i 3 filtri più diffusi come densità: ND0.9, ND1.8 e ND3.0
Filtro Graduato A Lastra
Ci sono alcune lenti sulle quali non è possibile montare filtri a vite, perché hanno la parte frontale a “bulbo” (tipicamente si tratta di lenti ultragrandangolari o fisheye), in questo caso è necessario dotarsi di filtri specifici per tali lenti che possono essere sia frontali che posteriori (vanno montati tra il sensore e l’attacco della lente).
Non solo… i filtri a lastra vengono scelti anche per la loro maggiore qualità (in media) e per la loro flessibilità, perché basta acquistare un diverso anello adattatore per il portafiltri e possono essere utilizzati su qualunque lente con filettatura. Per le lenti a bulbo i portafiltri sono specifici (tranne casi eccezionali), ma in alcuni casi esistono convertitori per poterli montare anche tramite la filettatura.
Esistono diverse tipologie di filtri a lastra:
- Filtri a densità neutra (ND)
- Filtri a densità neutra graduata con gradazione morbida (GND Soft)
- Filtri a densità neutra graduata con gradazione media (GND Medium)
- Filtri a densità neutra graduata con gradazione dura (GND Hard)
- Filtri a densità neutra graduata con gradazione invertita (GND Reverse)
Ecco qualche esempio dei filtri graduati a lastra più diffusi:
Portafiltri / Holder
Per poter montare i filtri a lastra è necessario un portafiltri, ne esistono di diverse marche e tipo.
Alcune immagini dimostrative:
Per eventuali approfondimenti sui portafiltri si rimanda ad altri articoli:
Varie Marche Di Filtri
Queste sono alcune marche che producono filtri ND tra i più conosciuti (ovviamente ce ne sono molti altri):
- B+W / Schneider Optics : di questa marca ho utilizzato lo storico ND110 (che in realtà è un ND1000) per un paio d’anni, ed ha una dominante cromatica magenta/marrone. Per molti anni è stato il filtro ND più diffuso, perché nessuna altra marca produceva un filtro di tale densità di pari qualità.
- Breaktrhough: nessuna esperienza d’uso.
- Cokin: li ho provati all’inizio, ma non mi hanno convinto principalmente per le dominante cromatiche e la resina almeno apparentemente di bassa qualità.
- Formatt-Hitech / Lucroit: provati solo ad eventi fotografici, nessuna esperienza d’uso continuativa.
- Haida: sono i filtri che ho usato di più in assoluto per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, ho provato sia le versioni NanoPro che PRO II MC che le versioni di base a vite, ma anche le versioni a lastra, sia i primi usciti che la versione NanoPro MC. Soprattutto le ultime versioni non hanno alcuna marcata dominante cromatica (nelle precedenti era presente una lieve dominante magenta).
- Heliopan: marchio molto conosciuto per filtri CPL, ma che produce anche filtri a densità neutra.
- Hoya: una delle marche più diffuse fino a qualche anno fa, ho provato l’ND400 a vite per qualche mese, ma non mi ha soddisfatto per niente, ha una dominante cromatica blu/verde piuttosto accentuata.
- Kase: marchio recente, che però non li ho mai provati personalmente.
- Kood: marca che produce filtri piuttosto economici.
- Lee: per anni Lee è stato il marchio più diffuso tra i fotografi di paesaggio, grazie al famosissimo Lee Big Stopper (formato a lastra), da molti ritenuto il migliore fino a qualche anno fa, data la sua forte dominante cromatica blu, negli ultimi anni altri marchi hanno guadagnato quote di mercato producendo filtri con minori dominanti.
- NiSi: marchio di nascita recente, ma di qualità veramente eccezionale sia in termini di vignettatura che di dominanti cromatiche.
- Singh-Ray: provati solo ad eventi fotografici, nessuna esperienza d’uso continuativa.
- SRB-Griturn
- Tiffen: marchio piuttosto conosciuto, produce filtri da molti anni, ho potuto provare soltanto filtri UV (veramente di qualità eccezionale), ma mai filtri ND.
- Wine Country: marchio piuttosto recente, provato ad un recente Photokina, l’holder sembra di ottima qualità
Ho provato anche dei filtri senza marca di tipo ND8, però onestamente non mi hanno molto entusiasmato… sono l’ideale perché si trovano su eBay a 15 euro spese di spedizione incluse, ma hanno forte dominante cromatica anche essendo solo ND8.
Per chi cerca un kit con un buon rapporto qualità/prezzo e non vuole spendere molto per iniziare, consiglio Haida:
Kit 3 filtri Haida ND8, ND64 e ND100 versione PRO II su eBay (diametro 77mm)
Esistono anche in commercio dei filtri con gradazione regolabile… vi prego… fatelo per il vostro bene, non cascate in questa trappola… li vendono per regolabili tra ND2 e ND400, ma a parte il fatto che non si capisce mai come impostare l’esposizione e va fatto a mano… già dopo ND8 circa si cominciano a vedere delle macchie nelle foto perché il filtro non “filtra” (scusate il gioco di parole) bene la luce… insomma, rischiate di rovinare il sensore, per cui evitateli. Se li comprate perché attratti dal basso prezzo… io vi avevo avvisato!
Concludo l’articolo citando anche le famose lastre per saldatura: conosco molti che con pochi euro sono riusciti a farsi un filtro con queste lastre. Tentar non nuoce… ma ricordatevi in questo caso di fissare tale lastra con il nastro isolante sulla lente, prestando attenzione a non lasciare fessure. L’unico inconveniente è che se prendete quelle a tonalità verde, sarà quasi impossibile rimuovere la dominante cromatica in fase di sviluppo… mentre se trovate dei vetri a densità quasi neutra siete fortunati. Chiaramente questa “pratica” non viene ormai più usata, data la facile reperibilità di filtri di ottima qualità a prezzi accettabili… ma qualche anno fa vi assicuro che in molti ne hanno fatto ricorso. :-)
Confronto Tra Diversi Filtri
Un po’ di tempo fa ho effettuato un confronto tra diversi filtri a densità neutra di diverse marche, trovate l’articolo in inglese a questo link: Lee, NiSi And Haida Neutral Density Filters: Tests On Color Cast, Calibration And Vignetting