Nella fotografia di paesaggio la tecnica della esposizione lunga è molto usata soprattutto per riuscire a conferire dinamicità alle scene fotografate. Viene utilizzata principalmente in quei contesti dove c’è qualcosa in movimento: acqua, nuvole, piante, foglie, animali, persone, ecc.
L’argomento è molto vasto, per cui non è semplice fornire dei riferimenti allo stesso tempo sintetici e completi. Si tratta di una guida di base, per cui la maggior parte delle indicazioni saranno generiche e riferite alla fotografia di paesaggio.
Questa breve guida integra e viene integrata da quest’altra guida sui filtri a densità neutra (Neutral Density o ND).
Definizione
LE = Lunga Esposizione (dall’inglese Long Exposure) anche se la traduzione esatta sarebbe Esposizione Lunga. :-)
La tecnica della esposizione lunga prevede di lasciare l’otturatore aperto per tempi solitamente superiori al secondo per cercare di conferire dinamismo o carattere ad una foto.
Cosa Serve
- Macchina fotografica
- Batteria a piena carica e possibilmente una batteria di scorta (se si ha intenzione di fare esposizioni molto lunghe, la durata delle batterie si accorcia notevolmente!)
- Panno per la pulizia di lenti e filtri
- Cavalletto (o in alternativa un posto stabile dove poter poggiare la macchina fotografica)
- Filtro Neutral Density (opzionale): ecco un articolo in cui si parla di filtri Neutral Density
- Telecomando per scatto remoto (opzionale): ci sono diversi tipi di telecomando a seconda del tipo di scatto che si vuole fare. Un telecomando da pochi euro solitamente svolge bene il suo compito.
- Tabella o applicazione per il calcolo tempo di scatto (opzionale): questa tabella consente un calcolo veloce del tempo di scatto nel caso si utilizzino uno o più filtri ND, allego in questo articolo due tabelline che ho costruito io come riferimento
- Torcia (opzionale): spesso le esposizioni lunghe si effettuano in condizioni di luce scarsa… una torcia è fondamentale per controllare le impostazioni o per montare i filtri.
Cavalletto
Telecomando
Filtro A Densità Neutra Circolare (ND)
Filtro A Densità Neutra A Lastra Digradante (GND)
Cosa Fare Prima Di Una Esposizione Lunga
- Pulizia obiettivi e filtri: questo passo è fondamentale… scattando LE anche le macchie più piccole acquisiranno più carattere… è buona pratica pulire bene le lenti ed i filtri prima di iniziare a scattare… durante gli scatti spesso lenti e filtri si sporcano (schizzi d’acqua, umidità, etc…), quindi è bene controllare di tanto in tanto che non ci sia bisogno di fare di nuovo pulizia.
- Scatti di prova: solitamente prima di fare una esposizione lunga è consigliato ricercare la composizione ottimale con degli scatti veloci (se di giorno senza filtro, se di sera con ISO molto alti); questi scatti servono solo come riferimento per la composizione e per trovare il punto di ripresa ottimale (scattare direttamente con il setup definitivo per trovare lo spot migliore richiederebbe troppo tempo).
- Posizionamento del cavalletto, delle manopole e della piastrina: anche questo passo è fondamentale, per evitare di cestinare molti scatti (o un’intera sessione!). A costo di ripeterlo fino alla noia, una LE richiede tempi lunghi, per cui se la piastrina del cavalletto non è stretta bene sul corpo macchina o se il cavalletto non è posizionato in maniera stabile (ad esempio sulla sabbia!) molto probabilmente lo scatto risulterà mosso, perché con il tempo possono esserci dei movimenti di assestamento. E’ bene ricordarsi di:
- Posizionare il cavalletto in modo che sia stabile
- Stringere bene le varie manopole di regolazione
- Stringere bene la piastrina sul corpo macchina (soprattutto per scatti verticali!)
- Ricontrollare tutte le impostazioni della macchina: non è raro accorgersi troppo tardi di avere qualche impostazione errata. Spesso solo in fase di sviluppo ci si accorge di qualche errore, quando ormai è troppo tardi.
- Modalità di messa a fuoco: accertatevi che la messa a fuoco sia impostata su manuale!
Le Impostazioni Da Utilizzare
Non esiste una ricetta unica per le impostazioni da usare (proprio questo è il bello della fotografia!). Ci sono però degli aspetti che è bene tenere in considerazione riguardo ciascuna impostazione. Generalmente le esposizioni lunghe richiedono tempo, per cui bisogna minimizzare il margine di errore ove possibile.
Per minimizzare il margine di errore, è bene scorrere e impostare tutte le regolazioni in anticipo. E’ importante non lasciare (ove possibile) nessuna impostazione in AUTO, per evitare che la macchina faccia delle scelte diverse da quelle desiderate, soprattutto considerando che si stanno sovrapponendo dei filtri e quindi alterando la percezione della luce.
In particolare:
- Lunghezza Focale: dipende dalla composizione e dalla creatività. Solitamente si usano focali tra i 15mm ed i 24mm su full frame, ma nulla impedisce di effettuare esposizioni lunghe con altre focali.
- Tempo di scatto: è l’aspetto più delicato. A volte sarà necessario partire da un tempo di scatto desiderato e calcolare residualmente le altre impostazioni, a volte invece avverrà il contrario. Di seguito verranno analizzate diverse modalità di calcolo.
- Diaframma / Apertura: ove possibile (a meno di voler ottenere effetti particolari / creativi) è bene impostare il diaframma tra f/8 e f/11 che sono le misure di diaframma ottimali per nitidezza per quasi tutti gli obiettivi. A volte non è possibile usare il diaframma voluto perché c’è troppa o troppo poca luce, per cui, se non si hanno filtri idonei per controllarla, si possono usare anche aperture diverse. Ciascun obiettivo si comporta diversamente, è bene conoscere le caratteristiche della propria lente in modo da selezionare un diaframma appropriato per non sacrificare troppo la qualità in termini di nitidezza. Chiaramente il diaframma va scelto anche per ottenere la desiderata profondità di campo.
- ISO: utilizzare ISO 100 (o inferiori se la vostra macchina lo consente) ove possibile. Purtroppo non sempre lo sarà (anche qui dipenderà dall’intensità di luce o dal tipo di filtri a disposizione), per cui anche questa regolazione andrà adattata in base alla situazione specifica. Tenere il valore di ISO molto basso aiuta a contenere il rumore, che nelle esposizioni lunghe aumenta con l’aumentare del tempo di scatto, a causa anche dell’incremento della temperatura del sensore (e quindi del rumore termico).
- Messa a fuoco: la messa a fuoco nelle esposizioni lunghe è fondamentale, certo lo è sempre… ma sbagliarla in una esposizione lunga richiede poi dover reimpostare tutto e magari perdere il momento giusto (a causa dei tempi lunghi necessari). Dividiamo questo punto in due casi:
- Buona visibilità (luce diurna): usare la messa a fuoco automatica per mettere a fuoco il punto di interesse, poi bloccare la messa a fuoco (spostandola in manuale) prima di montare eventuali filtri.
- Scarsa visibilità (luce notturna): in questo caso è molto più difficile… e la messa a fuoco manuale è l’unica soluzione. Si consiglia di usare il Live View (ove disponibile) con massimo ingrandimento per mettere a fuoco un dettaglio. In alcune situazioni può aiutare usare una torcia per illuminare un dettaglio da poter mettere a fuoco. Per i più tecnici, il consiglio è di usare l’iperfocale se si vuole tutto a fuoco.
- Bilanciamento del bianco: sarebbe bene usare un bilanciamento del bianco prescelto, per evitare che la macchina lo cambi tra uno scatto e l’altro quando si scatta in AUTO. Si consiglia di scattare in RAW per poter gestire il punto di bianco in fase di sviluppo. In condizioni estreme, potrebbe essere molto difficile recuperare un impostazione di bianco sbagliata.
- Blocco dello specchio: la maggior parte delle macchine fotografiche digitali ha questa funzione, serve per minimizzare i movimenti dello specchio quando si apre l’otturatore. Il consiglio è quello di verificare se la macchina ha questa funzione e procedere al blocco dello specchio prima di scattare LE. La maggior parte delle macchine solleva lo specchio quando si utilizza il Live View, per cui se si scatta in questa modalità, non sarà necessario sollevare manualmente lo specchio. Le mirrorless chiaramente non hanno questo problema.
- Timer di scatto: anche questa impostazione come la precedente serve a minimizzare i movimenti della macchina, è bene impostare il timer a 2 secondi, per evitare che la pressione manuale dell’otturatore provochi un movimento indesiderato della macchina. Anche con il telecomando il consiglio è quello di mantere tale intervallo, perché spesso quel tempo è necessario per appoggiare il telecomando da qualche parte (evitando di doverlo tenere tra le mani durante tutto il tempo di esposizione).
- Formato immagine: il formato migliore è il RAW, perché include una quantità di informazioni superiore rispetto al JPG. Scattando foto con esposizioni lunghe il sensore acquisirà anche una quantità maggiore di rumore (anche a ISO 100!), per cui è importante avere un’immagine che offra il massimo delle possibilità in fase di sviluppo.
- Riduzione rumore esposizione lunga: alcune macchine hanno questa funzione e per tempi molto lunghi potrebbe essere opportuno attivarla. E’ bene sottolineare che questa funzione procede ad effettuare in automatico un nuovo scatto (al termine dello scatto principale) ad otturatore chiuso per poter poi sottrarre il rumore termico allo scatto principale, ottenendo così uno scatto con meno rumore e meno hotpixels. Lo svantaggio è che per ogni scatto servirà il doppio del tempo. Ad esempio per foto da 1min serviranno due minuti: 1min per lo scatto principale e 1min per il dark frame (scatto necessario a ridurre il rumore termico del sensore).
- Chiusura dell’oculare o copertura del mirino: in caso di molta luce (soprattutto in direzione del mirino) è buona cosa coprire l’oculare per evitare infiltrazioni di luce. In alcuni casi infatti queste infiltrazioni di luce possono arrivare sul sensore, rovinando la foto. Alcune macchine hanno un pulsante dedicato, altre invece forniscono un accessorio apposito (spesso attaccato alla cinghia) che va inserito rimuovendo il gommino sul mirino.
Calcolo Del Tempo Di Scatto Senza Filtri
Solitamente l’esposimetro della macchina fotografica funziona bene quando si scatta in condizione di buone luce e senza filtri. Quindi basta affidarsi al tempo di scatto calcolato dalla macchina come punto di partenza. Nel caso in cui l’istogramma dello scatto non sia soddisfacente, si potranno eventualmente applicare le correzioni necessarie.
Nella fotografia con esposizione lunga, l’otturatore viene lasciato aperto per diversi secondi (in casi estremi diversi minuti) e calcolare in maniera corretta l’esposizione è fondamentale per evitare di perdere il momento buono (o semplicemente perdere molto tempo!).
Aggiungendo filtri il calcolo diventa sempre più complesso, anche perché con l’aumentare del tempo, aumenta anche la probabilità che la luce cambi mentre l’otturatore è aperto.
Ecco alcuni suggerimenti utili per il calcolo dei tempi di scatto.
Calcolo Del Tempo Di Scatto Con I Filtri
L’utilizzo di filtri a densità neutra (Neutral Density o ND) consente di aumentare notevolmente i tempi di scatto anche in condizioni di molta luce. Tali filtri si chiamano a densità neutra perché riducono la quantità di luce che arriva sul sensore, ma la riducono in maniera per l’appunto neutra, cercando di minimizzare l’alterazione di toni e colori. I filtri ND quindi consentono di effettuare LE anche in pieno giorno, cosa che sarebbe impossibile in condizioni normali perché non sarebbero disponibili delle combinazioni di Tempo, Apertura e ISO valide.
Quanto deve durare una esposizione lunga?
Premessa: NON ESISTE IL TEMPO IDEALE DI SCATTO.
La durata di un’esposizione lunga dipende da diversi fattori, dalla creatività e dal gusto, ecco qualche suggerimento a seconda del soggetto:
- Onde del mare: tra 1/4s e 1s
- Ruscelli e cascate: tra 1/8s e 2s
- Laghi (effetto «congelamento» acqua): tra 5s e 30s
- Mare (effetto «congelamento» acqua): tra 30s e 4m
- Nuvole (effetto movimento, dipendente dal vento): tra 30s e 4m
- Scie di auto: tra 30s e 4m (a seconda del traffico e dell’effetto)
I valori segnalati sono soltanto indicativi come suggerimento, a seconda delle condizioni è possibile che altri valori diano dei risultati migliori in termini artistici e di dinamismo.
E’ dunque fondamentale conoscere la modalità di calcolo del tempo di scatto corretto per ottenere l’effetto voluto.
Calcolo Base Del Tempo Di Scatto
- Il calcolo di base va fatto senza aver montato il filtro!
- Impostare la modalità di scatto AV (priorità di diaframmi)
- Scegliere l’apertura di diaframma desiderata: tendenzialmente tra f/8 e f/11 (come specificato più sopra)
- Scegliere la sensibilità ISO: tendenzialmente ISO 100 (come specificato più sopra)
- Fare uno scatto di prova e controllare il tempo di scatto calcolato in automatico dalla macchina grazie al proprio esposimetro e annotarlo
Il valore del tempo di scatto di base è fondamentale, perché serve per il calcolo del tempo effettivo di scatto quando vengono aggiunti i filtri.
Ecco qualche tabella di supporto per il calcolo del tempo di scatto con i filtri a densità neutra.
La Tabella 1 consente di accoppiare velocemente per ciascun tempo di scatto il nuovo tempo con gli f/stop sottratti dai filtri.
La Tabella 2 è più complessa ma fornisce una visione alternativa di tempi e diaframmi in funzione degli EV.
Alternativamente potrete utilizzare questo tool sviluppato appositamente per il calcolo del tempo di esposizione: Long Exposure Calculation
Per maggiorni informazioni sui filtri ND è possibile fare riferimento a questo articolo: Filtri A Densità Neutra
Come veloce riferimento queste sono semplici regole:
- ND8 => Tempo di scatto in secondi moltiplicato per 8, il che vuol dire -3 f/stop. 8 è l’equivalente di 2 elevato alla terza (2^3), dove 3 sono per l’appunto f/stop.
- ND64 => Tempo di scatto in secondi moltiplicato per 64, il che vuol dire -6 f/stop. 64 è l’equivalente di 2 elevato alla sesta (2^6), dove 6 sono per l’appunto f/stop.
- ND1024 => Tempo di scatto in secondi moltiplicato per 1024, il che vuol dire -10 f/stop. 1024 è l’equivalente di 2 elevato alla decima (2^10), dove 10 sono per l’appunto f/stop.
I filtri a densità neutra possono anche essere sovrapposti, ed in quel caso gli f/stop si sommano, da cui si ricava che i tempi invece si moltiplicano.
Alcuni esempi pratici:
- L’esposimetro rileva un tempo di scatto pari a 1/125s: con un filtro ND8 il tempo di scatto diventa 1/15s, mentre con un filtro ND64 il tempo di scatto in automatico diventa 1/2s (mezzo secondo).
- L’esposimetro rileva un tempo di scatto pari a 1/15s: con un filtro ND8 il tempo di scatto diventa 1/2s, mentre con un filtro ND64 il tempo di scatto in automatico diventa 4s.
- L’esposimetro rileva un tempo di scatto pari a 1/250s: con un filtro ND8 + un filtro ND64 si ottiene una riduzione complessiva di luce di 9 f/stop, per cui dalla tabella risulta che il nuovo tempo da impostare diventa 2s.
Per chi ha la passione della matematica il calcolo è molto semplice: ogni f/stop di luce sottratto equivale a dover raddoppiare il tempo di scatto (regola delle potenze del 2).
Arrivati a questo punto, se il calcolo di base dell’esposizione si avvicina all’intervallo desiderato, baserà impostare la macchina su modalità manuale (M) ed impostare tutti i parametri e scattare (ricontrollando i vari passi elencati più su!). Altrimenti sarà probabilmente necessario un calcolo più complesso.
Calcolo Avanzato Del Tempo Di Scatto
In alcuni casi il tempo determinato con il calcolo di base fornisce un tempo di scatto molto diverso da quello desiderato. In questo caso sarà necessario correggere tale calcolo intervenendo sulle altre variabili che determinano l’esposizione: Apertura / Diaframma e ISO.
Le regole di base sono sempre le stesse:
- ISO: la scala degli ISO segue le potenze del due. Ecco gli incrementi “interi” di ISO: 50, 100, 200, 400, 800, 1600, 3200, 6400, etc. (basta continuare a moltiplicare per 2). Ad esempio per poter dimezzare il tempo di scatto mantenendo un’esposizione corretta, sarà necessario raddoppiare gli ISO. Se nello scatto di base gli ISO erano impostati a 100 per un tempo di 1m, basterà aumentare gli ISO a 200 per avere un tempo di 30s.
- Apertura / Diaframma: la scala dei diaframmi segue le potenze della radice di 2. Ecco gli intervalli “interi” di diaframma: 1.0, 1.4, 2.0, 2.8, 4.0, 5.7, 8.0, 11.3, 16.0, 22.6, 32.0, etc. (basta continuare a moltiplicare per radice quadrata di 2). Ad esempio per poter dimezzare il tempo di scatto mantenendo un’esposizione corretta, sarà necessario aprire il diaframma di un f/stop, ovvero ridurlo di radice di due. Se nello scatto di base il diaframma era impostato a f/8 per un tempo di 1m, basterà aprire il diaframma fino a f/5.6 per avere un tempo di 30s.
Nella Tabella 1 ci sono i riferimenti per i vari incrementi di f/stop a seconda dei livelli di apertura e ISO.
Solitamente è bene avere a disposizione filtri di diversa densità, per poter cambiare il tempo di esposizione cercando sempre di mantenere ISO tra 50 e 100 e diaframma tra f/8 e f/11. Ove ciò non sia possibile, sarà necessario ricalcolare la combinazione di parametri che più si avvicina al tempo di scatto desiderato.
Soprattutto le prime volte sarà necessario fare diversi calcoli e tentativi prima di trovare il tempo ideale di scatto. La fotografia richiede pazienza. Le esposizione lunghe ne richiedono di più!
Sono disponibili diverse applicazioni per il calcolo dei tempi di scatto corretti.
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Ecco qualche scatto di esempio:
Altri link interessanti su Digital Photography School:
Step By Step Guide To Long Exposure Photography by Francesco Gola
10 Common Mistakes In Long Exposure Photography by Francesco Gola